E così, dopo sole 48 ore, il quadro politico è cambiato ancora. Ora la gara è a chi è arrivato prima. Berlusconi trionfa, insieme a Renzi che non sta nella pelle. Salvini, in grande difficoltà tecnico-tattica, fa sapere che ci starebbe ma non vuole i Cinque Stelle. I Cinque Stelle d’altra parte sono ora su posizioni alla Casini, diciamo: stretti a coorte. Anche Conte ha parlato, dicendosi pronto a sostenere Draghi, ma auspicando un governo politico (aridaje). Non c’è il bis senza il ter. Al Pd va bene tutto, o quasi.
L’impressione è che siamo ancora condannati a uno schema politico logoro e confusionario, che si può non dico salvare ma almeno correggere con un governo di grandi personalità, che segni una rottura con il modus sopravvivendi del precedente. Per fare le cose che contano, soprattutto.
Che cosa succederà dopo l’insediamento è tutto da vedere e precedenti fanno pensare che questa canea si smorzerà per qualche settimana, per tornare al furore dei mesi e degli anni precedenti in poco tempo.
Oggi è il giorno dell’attesa. Chissà che sorprese ci riserverà. Speriamo non troppe, che con questi qui non si può mai sapere.
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