Buon San Valentino, a tutte e tutti, che abbiamo bisogno di affetto e di passione, in un’epoca in cui ci spiegano servano, al loro posto, il calcolo e la convenienza.
Il cinismo rassegnato del non ci sono alternative e di tutta quella retorica nauseante e interessata con cui siamo ahinoi cresciuti e che ha guastato il mondo.
Del “mai e poi mai” che diventa “sempre e comunque”. A ogni costo.
L’epoca del linguaggio triviale e violento (triviale è violento), dell’opportunismo sfacciato, del mentire sapendo di smentire.
Cosa c’entra, direte voi? C’entra. Perché la politica è fatta di scelte e di relazioni. Sapere scegliere le relazioni e mettere in relazione le scelte è fondamentale. O, almeno, dovrebbe esserlo.
E con un messaggio “platonico” vi auguro anche di ritrovare quel principio di non contraddizione (aristotelico, quello) che sembra sbaragliato da ciò che vediamo, ogni giorno. Tutto e il suo contrario, in un vortice che assomiglia sempre di più a un delirio.
Le parole del titolo sono le ultime del mio piccolo libro, Una meravigliosa posizione, che a rileggerlo ora, a distanza di qualche mese, è sinistramente (letterale) attuale, almeno per ciò che sento.
E invece bisogna muoversi come ospiti, pieni di premure, con delicata attenzione…
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