Ieri sera una mia amica mi dice che così è troppo facile, dire le cose che pensano tutti, che sono giuste e difficili da smentire. Clima, progressività, patrimoniale: chi potrebbe essere contrario?
Cara amica che dici così, hai ragione: sono banalità. E sono ripetute da anni. E alla fine diventano pure noiose. Però non si fanno, né si realizza alcunché in proposito. Perché? Questa è la vera domanda.
Quali sono i ritardi e gli interessi che impediscono a questo Paese cambiamenti necessari, urgenti, ovvi addirittura?
Perché ormai hanno governato tutti quanti, qualcuno più o meno sempre e da sempre, però queste cose così scontate non sono state affrontate. Anzi. E ci si può scommettere che su alcuni argomenti – i più banali! – questa nuova maggioranza monstre non troverà alcun accordo. Anzi, nemmeno ne parlerà.
Quindi, un mio piccolo consiglio non richiesto: insistere e prepararsi a dirle direttamente, queste cose, in Parlamento. Ci abbiamo già provato? Vero. Forse dobbiamo provarci in tanti, subito, fin da ora, senza farci abbindolare da chi promette e sai già che non mantiene.
E non parlo di me, cara amica, parlo di te. Di tutte e tutti noi.
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