Però Pippo, ti prego, io mi iscrivo eh, con tutto il cuore davvero. Ma voi rimanete quelli che siete, che di delusioni politiche ne abbiamo abbastanza.
Con aggiunta dell’emoji delle manine che, appunto, pregano.
È un messaggio che gira sulle chat di Possibile e Vassalotti riflette.
Forse il problema siamo proprio «nel freddo tempo» in cui le delusioni attraversano i nostri cieli «a schiera larga e piena» (Vassalotti sta leggendo Dante, per essere più à la page).
Delusioni che si susseguono, di più, che si rincorrono: e che soprattutto si mettono in conto.
«So che questa scelta deluderà gran parte del nostro elettorato, ma è necessaria», quante volte lo ha sentito ripetere, da soloni di ogni parte politica, soprattutto a sinistra.
E però se una scelta delude l’elettorato, non solo non è necessaria, è sbagliata. Anche perché quasi sempre, ricorda Vassalotti, quella frase è adottata per andare al governo, non per lasciare posizioni di potere.
E ogni volta che si dice o si fa così, muore una fatina della politica e, peggio, della società. E irrompe il qualunquismo.
Perché le scelte impopolari che si vorrebbero vedere – si esalta un Vassalotti sempre più contaminato dal possibilismo – sono quelle contro le concentrazioni di potere, non in loro favore. Per il clima, la progressività, la patrimoniale. E Zaki. E la cannabis, che è stufo di inseguire spaccini da una vita, l’ispettore. E anche i neri, gli immigrati, che sono ancora là, in Libia, deludendo qualche elettore, sorride amaro l’ispettore.
Questi di Possibile difficile deludano, noiosi come sono, dicono le stesse cose da sempre. Al massimo stancano, questo è sicuro. Però almeno reagiscono all’opportunismo delle delusioni retoriche di questi anni.
L’ispettore è certo che non andranno comunque da nessuna parte, in un sistema così, ma almeno non lo deluderanno. E non sa più se questo è solo un dettaglio.
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