Dice che c’è la ripresa, che l’occupazione è in forte crescita. L’ispettore Vassalotti legge i titoli dei giornali e pensa che questa storia vada approfondita.
Perché sono innumerevoli le segnalazioni di lavoratrici e lavoratori sfruttati. Non è certo lui – uomo di “legge e ordine” – a dover organizzare la rivolta, però ciò che accade è, appunto, rivoltante.
Ha una tesi, Vassalotti: i giovani si sono mobilitati per i diritti umani, per il fine vita, e si stanno vaccinando più di quanto non abbiano fatto altre “generazioni” di persone.
Tocca, perciò, a loro muoversi. E pretendere il minimo, come minimo, su cui costruire il proprio futuro.
Nessuno lo farà al posto loro. Non i boomer come lui, che stanno sulla difensiva da sempre.
Nelle cucine, negli alberghi, nei campi, negli studi professionali, nelle aziende di ogni tipo, deve scattare qualcosa.
Chissà se quelli di Possibile ci hanno già pensato. Chissà.
P.S.: mi raccomando, invece, continuiamo a criminalizzarli, i giovani. Dopo gli aperitivi, i rave. Come se l’Italia non fosse un unico assembramento da mesi. Colpa dei giovani.
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