Ci siamo fatti fregare con questa storia che siamo “giovani” e parlo della mia generazione. Nel senso che se non ci svegliamo a capire di essere noi gli adulti e di conseguenza quelli che devono decidere le cose, diventeremo vecchi senza essere mai stati adulti.
Mirabile sintesi di un’amica a commento del post di ieri (e anche di quest’altro).
Perché igiovani è di per sé un’etichetta-trappola. Non dimentichiamolo mai. Sia che siamo giovani, sia che non lo siamo più. Così forse capiremo perché è il caso di insistere con categorie forse più solide e meno retoriche (e truffaldine): clima, progressività, patrimoniale, salario minimo. E parità anche.
Chissà se ce la faremo.
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