Se volete farvi un’idea di chi è Walter Veltroni, più di qualsiasi altra cosa è consigliata la lettura di un agile saggio, La rivincita di Roma ladrona. Viaggio nel modello che può conquistare l’Italia di Stefano Marroni, Donzelli. In poco più di 150 pagine si apprezza la storia di una città che sa reagire al torpore, che si dà degli obiettivi e li raggiunge, che si inventa – sulla base di un patrimonio unico al mondo – capitale permanente (verrebbe da dire, quotidiana) della cultura. Una città in cui il pubblico ritrova un ruolo, grazie alle fondazioni culturali, ma anche alle controllate del Comune, che gestiscono in modo sempre più efficiente i servizi ai cittadini, e agli investimenti nelle infrastrutture, che puntano decisamente sul ferro e sulle metropolitane. E trova un modello unitario e un orgoglio verso se stessa che aveva abbondantemente perduto, all’insegna di una «sfida collettiva» che l’ha saputa rilanciare anche dal punto di vista economico. Walter Veltroni non è solo in questo viaggio: leggendo le pagine di Marroni, colpisce la qualità di un gruppo dirigente diffuso, che sposa una cultura politica spiccatamente riformista per cambiare tutto quello che può, nel più breve tempo possibile. Il piccolo volume racconta anche le difficoltà e rappresenta anche i motivi critici nei confronti del modello Veltroni, in un giudizio quindi il più possibile equilibrato, ma nella convinzione che questo sia davvero un possibile modo per governare il Paese con forze nuove e una prospettiva di grande originalità. La «narrazione carismatica» di Veltroni trova compiuta realizzazione nel governo della sua città e potrebbe trovarla anche a livello nazionale. Lo metto nello zainetto e lo consiglio vivamente.
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