No, non sto parlando degli advenienti di Heidegger e Cacciari. Mi riferisco alla cosiddetta «Sezione che verrà» di Milano. Mi chiama ieri uno dei responsabili per invitarmi ad un’iniziativa sul Partito democratico (ormai ce n’è una ogni 12 secondi). Ringrazio, e dico: «grazie, mi sorprende che abbiate pensato a me» (a Milano, si sa, non sono proprio tra i più gettonati). La risposta è glaciale: «sai, abbiamo invitato tutti» (in effetti, poi, si sono dimenticati di mandarmi l’invito). Sapevo di essere «uno dei tanti», ma dell’«uno dei tutti» non me l’aveva mai dato nessuno. Attenzione: quelli che verranno danno tutta l’impressione di essere più astuti di quelli che già ci sono…

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