Mi scrive l’ormai mitica Sippor. E’ alle prese con le due Canossa…
Ho deciso di smetterla con tutta questa ignoranza, soprattutto ora che a scuola anche gli insegnamenti di religione cattolica fanno acquisire crediti. E’ tempo che anch’io sappia tutto quello che c’è da sapere sugli ordini ecclesiastici, le loro mission e le loro sedi operative. Sono pronta.
Armata di buona fede, comincio a spulciare l’elenco delle scuole secondarie di secondo grado paritarie della Lombardia. Sono tantine, eh. 298 per l’esattezza. Controllo che sia presente nell’elenco la scuola privata paritaria che mi è toccato frequentare per otto anni, elementari e medie: individuata, procedo fiduciosa. Non sapendo quale criterio usare per avventurarmi nell’intricato elenco che mi si para davanti, decido per la bibliomanzia: sapete, quando aprite a caso un libro e leggete una frase che vi capita sotto tiro, e conferite a quella frase pescata a caso il valore di messaggio. Divinatorio. A dire il vero mi lascio attrarre a caso da una provincia, quella di Como. Mi dedico inizialmente ai Padri Somaschi, ridente comunità sparsa per il mondo di cui ignoravo l’esistenza (non passerei la maturità di questi tempi, per fortuna ho il doppio dell’età dei maturandi, posso considerarmi fuori pericolo). Proseguo per la via di Matilde di Canossa.
Matilde di Canossa a Como conta tre scuole superiori: un professionale, un magistrale, un liceo scientifico. Cerco qualche info su Google e mi ritrovo sul sito dell’Enac. Ente Nazionale Canossiano. Si, giusto, col cognome ci siamo. L’ente in questione vanta una larga rappresentaza sul territorio lombardo, controllare per credere. Una bella carrellata di scuole intitolate a lei, a… Maddalena, di Canossa. Perché è questo il nome della santa. Ma allora che c’entra Matilde? Matilde di Canossa, spolverando memorie scolastiche con l’aiuto di Wikipedia, è proprio lei, quella della celebre Umiliazione. Cristiana al di là di ogni dubbio, circondata da Papi, ma santa proprio no, e tantomeno fondatrice di un ordine, i Figli della Carità, i Canossiani, appunto.
Torno a cercare gli istituti comaschi. Ecco, un indizio lo trovo su questo sito. La storia: «L’Istituto Matilde di Canossa – vi si legge – opera nella città di Como dall’autunno del 1851, per iniziativa del Vescovo Carlo Romanò». Piano dell’offerta formativa: «La “Mission” trova la sua ragion d’essere nel dono carismatico di Maddalena di Canossa (Fondatrice delle Suore Canossiane, 1774-1835), che invita ad andare oltre i bisogni primari, per educare e formare la persona nel cammino di crescita fin dai primi anni di vita. In questo tempo in cui la persona si trova in una situazione generale di secolarizzazione, relativismo, sincretismo e consumismo, occorre recuperare in modo autentico il senso dell’essere uomo-donna». Sì, concordo. Relativismo e sincretismo hanno messo a dura prova la mia prima avventurosa tournée nel variegato mondo delle scuole private lombarde. Spero di recuperare al più presto il senso autentico di queste due donne che la storia lombarda ha saputo misticamente unire.
Da Canossa, passo e chiudo.

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