Lo si sarà capito, ma a me le campagne elettorali piacciono molto. I motivi sono tanti, ma il principale posso riassumerlo così: perché sono il momento più democratico e più appassionante dell’attività politica. E perché sono – come genere anche ‘letterario’ – un’occasione straordinaria per annotare storie e figure e personaggi straordinari. Prendete, per esempio, stasera. A cena, con gli amici del comitato Faglia, dopo una lunga giornata trascorsa tra volantini, comunicati, iniziative, incontri, spot e incombenze di vario genere. Il tema principale della conversazione è stato: un ragazzo ha la compagna candidata in una lista e un amico caro candidato in un’altra (entrambe le liste, è chiaro, sostengono Faglia). Il nostro Amleto – che per altro di mestiere fa l’attore – non sa bene come comportarsi, perché non vuole offendere la sensibilità di nessuno dei due e vuole fare in modo che entrambi siano soddisfatti del loro risultato. E scattano retropensieri, dubbi, dilemmi di tutti i tipi. Perché le elezioni sono importanti, ma le relazioni e gli affetti – cavoli – lo sono anche di più. Non ci resta che augurare al nostro Amleto che trovi una soluzione equanime. E che la sua ragazza e il suo amico ce la facciano. Sarebbe un bel finale per tutti e tre. E anche per la nostra città, perché entrambi valgono molto. E anche per me, perché a questo punto sono curioso anch’io di vedere come va a finire. E’ del resto questo – come diceva la Monroe in un famoso film – il bello delle elezioni: che non si sa mai come vanno a finire…
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