Nel catalogo delle cose barcellonesi da importare quanto prima, mi sono dimenticato una delle più importanti: i corsi di lingua catalana promossi dalla Generalitat e offerti in modo gratuito a chiunque ne sentisse la necessità. Certo, c’è molto spirito nazionalista nell’iniziativa che l’omologo della nostra Regione sponsorizza e rivolge agli stranieri, ma anche ai solo castellano-hablantes. Però l’idea di insegnare gratuitamente la lingua del Paese è fondamentale per i percorsi di integrazione dei cittadini stranieri, per migliorare le loro possibilità e per renderli più vicini a noi, senza pretese di assimilazione, ma con la certezza che la lingua è uno strumento primario per il lavoro e per la convivenza. A Stoccarda, mentre i bambini sono a scuola, i genitori possono seguire dei corsi di tedesco, di cui il Land del Baden va giustamente orgoglioso. Cose che capitano, dove la politica serve a qualcosa. Da noi, ovviamente, non succede.
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