Per tutti gli amanti del surrealismo lombardo, la notizia comporta un vero e proprio sospiro di sollievo. A quanto pare dai rumors che accompagnano il pantagruelico rimpasto della giunta regionale, Domenico Zambetti in arte Mimmo dovrebbe conservare il posto di assessore all’Ambiente. Lo avevamo lasciato che illustrava piani perfettamente inutili, tarava termostati, spegneva caminetti, bandiva pizze e braciole, in una sorta di perenne conferenza stampa in cui la realtà impietosa delle cifre era superata di slancio dalla bonarietà e dall’ottimismo tipici del personaggio. Tutte le rilevazioni dicevano e dicono che la Lombardia è la regione più inquinata d’Europa, ma nulla poteva dissuadere Zambetti dalla certezza di aver presentato un piano infallibile per combattere l’inquinamento, di cui l’assessore sembrava stupirsi (lui, per primo) a ogni incontro con i giornalisti. Reduce da una sfortunata esperienza elettorale con la nuova (?!) DC, tutti temevamo che avrebbe perso il posto, lasciando la poltrona a un vero assessore, forse più preciso, ma meno dotato di talento e di creatività. Grazie a Formigoni ciò non accadrà. Zambetti rimane ed è pronto il suo mitico progetto di legge contro l’inquinamento, di cui da tempo si vociferava e che piomba sulla scena lombarda con la stessa potenza di un Codice da Vinci dello smog. Un progetto al di sotto delle aspettative, che arriva con un ritardo siderale rispetto agli stessi impegni della giunta e che, in compenso, non va bene per niente e ci toccherà rivedere completamente. Ma con noi ci sarà il Mimmo regionale e fare opposizione sarà più facile e leggero. Grazie di esistere.
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