Questo il giudizio implacabile della Commissione Trasporti della Camera, espresso in data 8 febbraio 2006 (per il verbale provvisorio, clicca qui). Quindi niente legge Formigoni sui filtri anti-particolato. Come avevamo detto, la proposta del presidente lombardo si scioglie come la neve, ovvero come le stesse Camere. I filtri anti-bufala iniziano a funzionare… Formigoni, di fronte al fallimento della propria iniziativa, attacca i DS, sostenendo con parole volgari e infondate che sia stato il nostro commissario a bloccare il provvedimento, sulla base di ragioni politiche. Formigoni sa che non è così, e che la commissione si è detta d’accordo nell’impossibilità di discutere una legge di questo tipo in un giorno solo, a pochi minuti dalla chiusura del Parlamento. Una legge che avrebbe richiesto – come da noi sostenuto anche in Consiglio regionale – una procedura più attenta e articolata. La semplice verità è che tutti i commissari – presidente di Commissione e rappresentante del Governo compresi – hanno rilevato numerose imprecisioni nel testo di legge e vari elementi di criticità, che per altro avevo tra gli altri personalmente segnalato in aula (il nostro voto favorevole essendo subordinato a queste modifiche evidentemente necessarie per far ‘funzionare’ la legge stessa). Tutti, ma proprio tutti, hanno ritenuto quindi impossibile approvare di corsa la legge, come aveva chiesto Formigoni vantando amicizie romane che evidentemente non ha. Come volevasi dimostrare, Formigoni non può ammettere l’ennesima plateale sconfitta e rilancia, manipolando le informazioni. E, con le sue affermazioni, apre una fase di conflitto di cui si assume tutta la responsabilità.
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