Oggi, per iniziare bene l’anno con Trenitalia, ero su un diretto che viaggiava con dodici minuti di ritardo (cosa volete che sia) ed ho appreso dai giornali che Marcello Raimondi (Forza Italia), presidente della Commissione Trasporti, ha scritto al ministro e al presidente delle Ferrovie, per segnalare l’emergenza treni della Regione Lombardia. Ottima idea, un po’ tardiva, dal momento che Raimondi si riferisce ai disagi del 30 dicembre quando è da tutto l’anno che si riscontrano gravissimi problemi. Raimondi si arrabbia, segnalando a chi di dovere "un cronico ritardo delle corse, carrozze sporche, sovraffollate, spesso guaste in funzioni essenziali come il riscaldamento o l’aria condizionata". Tutto vero. E’ il caso di porsi una domanda, però. Cosa dicono Raimondi – e Formigoni, che aveva parlato eufemisticamente di "nota critica" del servizio ferroviario regionale – di fronte ai tagli del Governo loro amico per quanto riguarda proprio il servizio ferroviario? Le cifre sono chiare e le ha dettagliate il nostro capogruppo, Giuseppe Benigni: a fronte dei 3 miliardi e 258 milioni di euro che le Ferrovie si attendevano, dopo le promesse del Governo, in Finanziaria sono previsti solo 276 milioni. Precisamente, rispetto ad una previsione di 750 milioni per la manutenzione straordinaria e 1 miliardo e 700 milioni per l’ammodernamento della rete, il Governo ha stanziato in tutto la cifra irrisoria di 176 milioni. Sulla manutenzione ordinaria, sugli impianti di sicurezza e sui contratti di servizio con le Regioni ci sarà un taglio di 569 milioni di euro. Tutto ciò avrà inevitabilmente ripercussioni sul trasporto ferroviario regionale e sul nuovo contratto di servizio che la Regione Lombardia dovrà stipulare con Trenitalia e Ferrovie Nord. Come si fa a migliorare il servizio se, alla situazione indecorosa, si aggiungono i tagli per il 2006? Forse è venuto il momento di prendere una posizione netta, come Consiglio e conseguentemente governo regionale, aprendo finalemente un dibattito corale sull’argomento e chiedendo al Governo risposte serie. Inutile combattere l’inquinamento con i blocchi se poi, sulle questioni decisive, si sopportano simili condizioni.
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