Anche la neve a coprire gli ultimi giorni di campagna elettorale delle primarie di Milano. Eppure non ci si deve scoraggiare, anzi, prenderla bene, con filosofia. Come la pioggia di manzoniana memoria che spazzava via il contagio e la mestizia (ora funzionerebbe con le polveri sottili), così la neve ha coperto per qualche ora le brutture della Milano di questi tempi, facendo saltare l’organizzazione condominiale non proprio tedesca che Albertini aveva messo a punto. Nessun dorma, domenica: i seggi sono 124, distribuiti in tutto il territorio cittadino e, vedrete, il pack politico-amministrativo inizierà a scongelarsi, verso una nuova primavera. Domani le scuole saranno chiuse: a causa della neve, certamente. Ma anche per osservare un giorno di silenzio, per il ministro che se ne va. Dopo aver lasciato, sul sistema dell’istruzione pubblica, sale in quantità. Che sarebbe piuttosto servito sulle strade di queste ore…
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