Le cene ad Arcore e la fine dell’impero

Questa storia delle cene ad Arcore è esemplare del clima che si respira nel centrodestra italiano. L’ennesima finanziaria ammazza-Comuni, il progetto della devolution brandito come una clava, la riforma elettorale a misura di Cdl sono gli ultimi gravi segnali di un ceto politico allo sbando, che cerca soltanto di sopravvivere a se stesso e di non perdere il potere. Una situazione che si riflette perfettamente nella vicenda Cè in Regione e che ricorda scene da basso impero, con il reuccio che invita a cena i suoi e, in un clima tra il crepuscolare e il frenetico, impartisce le ultime direttive, prima di passare alla cetra. L’unica risposta possibile – oltre alla partecipazione della controcena di venerdì organizzata dall’Unione – è far notare a Romolo Silviolo che se preferisce la propria casa alle sedi istituzionali, a noi va benissimo. Infatti dal 2006 la nostra idea, ormai condivisa dalla maggioranza degli italiani, è proprio quella di lasciarlo a casa. Libero di invitare amici e di discutere di quello che vuole, senza la pretesa che le chiacchiere da triclinio diventino programma di governo.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti