Rifiuti: i solidi sospetti
La questione dei rifiuti in Lombardia e in tutto il Nord Italia è al centro di un vorticoso susseguirsi di indagini e di inchieste della magistratura. E’ di ieri la notizia che sia indagato anche l’assessore Maurizio Bernardo, Forza Italia. Ora, mi auguro che l’assessore – intimo di Formigoni, com’è noto – non c’entri nulla, anche perché la storia dei 5000 euro che suo padre avrebbe ritirato da un imprenditore coinvolto nell’inchiesta sarebbe – se confermata – davvero molto triste e ci riporterebbe alle squallide cronache dell’inizio degli anni Novanta. Detto questo, è la responsabilità politica quella che ci interessa: la Giunta Formigoni deve subito dimostrare la propria preoccupazione nei confronti di un mercato dei rifiuti sul quale è necessario fare chiarezza. Conferimenti taroccati, raggiri e trucchi milionari devono essere smascherati grazie a un sistema di controllo che, evidentemente, così com’è, non funziona affatto. E il ruolo della Regione, in questo senso, è centrale. Chiederemo in commissione – non appena ce ne verrà data facoltà (vedi sotto «I poltroni e le poltrone») – che vi sia un impegno chiaro e senza tentennamenti. Perché è ora di fare chiara luce e di individuare le responsabilità.
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