L’ambulante di Carnate
Festa più umida che rara ieri sera al Jonas. Pioggia torrenziale, salamelle, costine, vino e birra, sotto un tendone. Ma soprattutto tantissime persone, accorse da ogni confine della Brianza, nonostante la serata più piovosa e fredda degli ultimi tempi. Un bel momento di saluto e di ringraziamento per tutti coloro che hanno partecipato alla campagna elettorale, reso possibile dall’organizzazione delle sezioni Di Vittorio e Ferrari, e in particolar modo dal lavoro di Andrea Ponti (il segretario di sezione che ha scovato il pullmino e che tanto si è adoperato per la nostra campagna elettorale). C’erano tutti, anche gli amici milanesi, che sono venuti a vedere quello che è successo in Brianza e che mi ha fatto piacere rivedere dopo un bel po’ di tempo.
E abbiamo parlato, tra l’altro, dell’ambulante di Carnate: un signore del mercato, che vende i formaggi, e che in tutti i mercati incontravo e che mi diceva: «lei si fa vedere solo in campagna elettorale e poi, come gli altri, sparirà…». Ieri sera abbiamo preso un impegno solenne: lo ossessioneremo, con la nostra presenza e le nostre iniziative, l’ambulante di Carnate. E lo faremo perché non c’è alcun senso (e alcun gusto) nello stare seduti sulla «cadrega» (altra formula tipica dei rimproveri della gente comune). La politica è una cosa diversa. E la passione per quanto ci riguarda corre sul Ducato. Che verrà ripulito dei manifesti con la mia foto, per accogliere nuove scritte: «Assolutamente sì» (per il referendum) e «Con Prodi, per cambiare» (per le politiche). E ci riporterà presto su quelle strade che abbiamo attraversato in questo mese e mezzo. Con passione, naturalmente, come sempre.
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