Mi sbaglierò, ma dopo una giornata passata attraverso banchetti (a Monza), cene (a Besana e ancora a Monza) e una bella iniziativa sulla scuola a Mezzago (con la preparatissima Marta Gatti, ma come sono bravi quelli di ReteScuole?) l’impressione è che possiamo farcela. Sul serio. Non sono cose su cui scherzare. E’ un po’ come la politica, di questi tempi. Secondo me, le persone hanno capito che non è più tempo di scherzare, appunto. E, mentre Berlusconi ritira il ritiro (dopo le smentite di Bush e Blair e l’ennesima figura da cioccolataio interplanetario) e la Lega minaccia di ritirarsi a sua volta (precisazione importante: da Roma, non da Baghdad), in molti iniziano a chiedersi se è proprio necessario farci governare da gente così, da una classe politica che ormai – alle prese con i propri interessi o con ‘epocali’ progetti di riforma che non ci portano da nessuna parte – è lontana anni luce dai problemi della gente.
La gente vuole capire, si informa, ci chiede il materiale, vuole saperne di più, di Sarfatti e del nostro programma. Ed è, dopo tanti anni, una campagna elettorale riflessiva, in cui sembra che tutti sentano il peso della responsabilità. Del voto e della scelta.
E, allora, come d’incanto, anche la politica torna ad essere una cosa seria e importante. E – se mi è concesso un termine che raramente si usa per definirla – anche più bella.
E’ l’una, fuori c’è la primavera che bussa, e vado a dormire. Domattina, alle 8 siamo in stazione a Cesano. A spiegare le nostre proposte per i trasporti pubblici. Niente di ‘epocale’: investimenti cospicui per ammodernare treni e linee (a cominciare dal Moltenino e dalla Seregno-Saronno, per andare a Malpensa); biglietto chilometrico integrato, treno, tram, bus e metropolitana, così si paga meno e si possono usare tutti i mezzi con un solo biglietto; scadenze fisse per i treni in partenza (a orari determinati e certi, come succede ad esempio da mezzo secolo in Olanda) e qualche verifica in più che i treni arrivino (banale, direte voi, ma si può almeno tentare).
Ci vorrà tempo, per sistemare le nostre ferrovie e i tram che attraversano la Brianza. Lo sappiamo bene.
Non proponiamo nessuna scorciatoia berlusconiana: preferiamo impegnarci su cose serie, non fare promesse avventate. Siamo fatti così…
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