Tutte le persone che stanno lavorando alla manifestazione di Bologna, Il nostro tempo. Che lo stanno facendo gratuitamente, perché il fundraising va bene, ma abbiamo ancora molto da fare. Che si dedicano ad una causa a volte impalpabile, da autolesionisti puri, che sarebbe quella di ridare un po' di speranza al centrosinistra italiano.

Le ringrazio ora, perché la manifestazione andrà benissimo e, a prescindere dal risultato politico, sarà un successo, perché l'avremo fatta noi, dal basso, senza chiedere il permesso a nessuno, come si suol dire. Stando sul web più che sui giornali. Svegliandoci presto la mattina e facendo tardi la sera. Cercando di costruire relazioni in un momento in cui non è proprio semplicissimo.

Ringrazio loro, e ringrazio tutti quelli che ancora credono nella politica, nel farla insieme, nel progettare le cose, nell'immaginare di poterle cambiare e nel comportarsi di conseguenza.

Se la prendete come un'uscita retorica, che non vuole essere, sappiate una cosa, e una soltanto: che noi ci divertiamo. Cioè, non fraintendetemi, ci appassioniamo, ma ci divertiamo proprio. Perché se uno non si diverte e non crede in quello che fa, è meglio che rimanga a casa. Senza entusiasmo, in un Paese come questo, e in un tempo come il nostro, non si va da nessuna parte.

E, invece, a Bologna saremo in tanti. Ieri sera, a un ragazzo che mi scriveva da Novara, in un'assemblea a suo dire delirante, e minacciando di stracciare la tessera, abbiamo risposto, da Roma, dalla nostra piccola cena di autofinanziamento: vieni a Bologna, che te ne diamo una nuova. Dello stesso partito, ma con quello smalto che speriamo tutti quanti di ritrovare.

Ci vediamo in piazza, verso le 9.30, a Bologna. Chi non viene, si tiene quello che c'è.

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