Così ieri si chiudeva un trafiletto del Manifesto dedicato al mancato incontro tra Bersani, Di Pietro e Vendola alla festa dell'Idv di Vasto, previsto per il prossimo venerdì. Bersani non ci sarà, perché deve andare a Berlino.

Oggi, sulla Stampa, la polemica prosegue. Di Pietro esagera: «siete molli, ipocriti e flaccidi».

Il nuovo Ulivo che Bersani ha rilanciato a Pesaro non c'è ancora. Nessuno se n'è molto occupato, perché eravamo tutti alle prese con altre soluzioni. Lo stesso Bersani, che lo aveva annunciato nell'agosto del 2010 nella sua prima lettera ai tessalonicesi pubblicata da Repubblica, non ha dato grande risalto all'operazione, in questi mesi, perché aveva paura di spaventare l'Udc.

La verità è che i tre non si sono mai incontrati in pubblico, come qualcuno ripete da secoli. Che non sono venuti ad Albinea, a fine luglio, nonostante un invito gentile. Che non hanno mai dato prova di generosità e di cordialità, in perfetta continuità con il clima da guerra civile americana che attraversava l'Unione. Che ogni volta che possono, sui giornali, si attaccano. Che pretendono rispetto, ma non ne offrono. Che chiedono molto e concedono pochissimo.

E che, soprattutto, non hanno ancora stabilito quali siano le battaglie comuni, quali gli argomenti da condividere, quali i temi da frequentare in Parlamento (dove Sel non c'è) e nella società italiana.

Noi, siccome siamo di centrosinistra, ci riproviamo: a Bologna, il 22 ottobre, sarebbe bello se anche i tre big si volessero palesare. E confrontare tra loro e con il popolo del centrosinistra. Come si dovrebbe fare in una coalizione. Che si candida a governare il Paese. Per cinque anni.

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