Dopo aver rinunciato a 18 milioni di euro per riqualificare un quartiere di periferia, un altro colpo dell’incredibile giunta della mia città: per gli islamici non c’è più posto al cimitero. Se ne riparlerà dopo le elezioni comunali.

«Il cimitero è stato allargato un anno fa ma i soldi sono quelli che sono» dice l’assessore alla Manutenzione cimiteriale, Giovanni Antonicelli. Ma Antonio Marrazzo, suo predecessore, replica: «Il Comune avrebbe potuto seguire il nostro progetto e questa situazione non si sarebbe creata. Se hanno trovato le risorse per gli italiani potevano trovarle per tutti». Tagliente il giudizio del monzese Pippo Civati, consigliere regionale del Pd: «È intollerabile: ci mancava il razzismo cimiteriale».

Dagli uffici tecnici del municipio trapela la linea della giunta: «Siamo alla fine del mandato, è tutto rimandato a dopo le elezioni». Affermazione che manda su tutte le furie Giuseppe Tognasso, presidente di Tadamun, associazione in prima linea nella difesa delle minoranze straniere, che si è occupato del caso: «È chiaro che manca la volontà – dice – siamo davanti ad una discriminazione. Altrimenti perché tergiversare? Dopo aver scritto all’amministrazione senza aver risposta mi sono presentato in Comune. Ma la sostanza non è cambiata».

Nel 2007 la giunta di centrosinistra aveva dato in gestione ai musulmani novanta metri quadrati nel campo numero 61 del cimitero di via Foscolo. Uno spazio che però si è esaurito quattro anni più tardi. Proprio per evitare problemi futuri, nel progetto di ampliamento del camposanto erano stati destinati altri 1.700 metri quadri a confessioni che non fossero quella cristiana. Ma quella soluzione, già approvata, è finita in soffitta col cambio di gestione nel Palazzo comunale.

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