Il Consiglio Regionale della Lombardia

a conoscenza che:

lo scorso 2 febbraio 2012 il quotidiano londinese “The Times” ha lanciato una campagna denominata “Cities fit for cycling” anche a seguito di un grave incidente subito in novembre da una sua giornalista ora in coma, chiedendo al governo inglese una serie di azioni da porre immediatamente in campo per tentare di fermare una strage che ha fatto registrare, in 10 anni, ben 1.275 vittime;

a conoscenza inoltre che:

successivamente l’appello che ha lanciato la campagna “Cities fit for cycling” è arrivato anche in Italia, e adattato alla situazione italiano e denominato come appello della campagna “#salvaiciclisti”, rilanciata da decine di blogger e di siti dedicati al mondo della mobilità ciclistica raggiungendo in pochi giorni decine di migliaia di adesioni, che di giorno in giorno stanno aumentando;

visto che:

in Italia l’appello, tradotto ed adattato, prevede 8 punti programmatici pensati in modo da fare diminuire il numero di incidenti che coinvolgono i ciclisti. Anche perché in Italia il dato inglese drammaticamente raddoppia. In 10 anni in Italia sono stati 2.556 i ciclisti vittime della strada. Nel 2010 il nostro è stato il terzo Paese europeo per numero di morti tra i ciclisti che percorrono le strade, 263 contro i 462 della Germania e i 280 della Polonia;

nel 2010, in base a dati ISTAT, in Lombardia si sono avuti 4138 incidenti stradali che hanno visto coinvolti i ciclisti;

l’indice di gravità degli incidenti rilevati tra veicoli per quanto riguarda le bici è tra i più alti, secondo solo a quello fatto segnare dai motocicli;

posto che:

in Lombardia la ciclabilità è stata riconosciuta non solo come parte integrante della moderna mobilità quotidiana ma come soluzione efficace e a impatto zero per gli spostamenti cittadini personali su mezzo privato attraverso l’approvazione della legge n.7/2009;

attualmente è stato presentato presso il Senato della Repubblica un disegno di legge sottoscritto da senatori di diverse forze politiche, di maggioranza ed opposizione che riprende i punti elencati nell’appello della campagna “#salvaiciclisti”.

Tale appello, rilanciato e sottoscritto tra gli altri dalla Gazzetta dello Sport ha come contenuto i seguenti otto punti:

1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.
2. Gli incroci più pericolosi devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere sul lato.
3. Indagine nazionale per determinare quanti vanno in bici e quanti vengono uccisi o feriti.
4. Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato a piste ciclabili di nuova generazione.
5. Migliorare la formazione di ciclisti e autisti e la sicurezza dei ciclisti come parte fondamentale dei test di guida.
6. Limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili a 30 km/h.
7. Invitare i privati a sponsorizzare la creare piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato.
8. Ogni città nomini un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.

impegna il Consiglio regionale:

ad aderire ufficialmente alla campagna “#salvaiciclisti”;

impegna il Presidente e la Giunta regionale:

a mettere in essere tutte le iniziative necessarie per arrivare all’inserimento dei punti contenuti nell’appello all’interno della legislazione nazionale.

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