Ieri sera, andando a Meda, mi sono confrontato con il mio mentore personale, che si chiama Fausto, e vede le cose che gli altri faticano a vedere. Forse perché è di Arcore. Chissà.
Mi ha raccontato, tra l’altro, che ad Arcore ci sono 84 nazionalità diverse. 1500 stranieri, di cui 500 hanno chiesto e ottenuto la cittadinanza italiana.
Vi ricordate quando l’altro arcorese straparlava del pericolo incombente di una società multietnica? Ce l’aveva già in casa. Come ce l’abbiamo noi.
Il consiglio è quello della fase 2, dopo vent’anni di politiche in alcuni casi incerte, in altri proprio sbagliate: organizzare al meglio la convivenza, promuovere diritti e doveri di tutti, per dare, insomma, cittadinanza a chi se la merita. Con la Costituzione in tasca, perché in questi anni, da queste parti, ne abbiamo viste troppe. E più erano cattive, più erano inutili. Volevo dire dannose. Anche per gli autoctoni, che nemmeno se ne rendevano conto. Anzi.
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