Mi scrive Vincenzo da Marsala:
Mentre tutti si affannano dietro alla norma che salva uno, nessuno si degna di commentare una norma che danneggia tutti. Nel decreto sule “disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria” il Governo introduce una tassa vertiginosa sul “conto titoli”. Detta così potrebbe sembrare che questa sia una tassa che colpisce chi opera in titoli e quindi qualcuno che può pagarla. In realtà questa è la solita tassa che colpisce chi ha meno e non scalfisce per nulla chi specula con le transazioni finanziarie.
Il conto titoli è infatti (in Italia) lo strumento indispensabile anche per comperare i semplici Bot. Ora, poiché la maggioranza degli italiani, possiede cifre ben modeste di titoli di stato, un balzello da 120 euro azzera in un colpo solo la remunerazione del piccolo risparmio. Non solo, questa norma azzera anche la propensione al risparmio. Quando, dopo aver compiuto 18 anni, con i risparmi e qualche regalo comprai il primo Bot (un milione), il conto titoli non costava e tanti ragazzi come me, se avevano qualche soldo guadagnato con fatica magari in pizzeria alla fine di una giornata di studio, trovavano utile tenere questi soldi impegnati per qualche tempo anche per evitare la tentazione di spenderli. Oggi se una persona qualsiasi, figuriamoci un ragazzo, avesse 5.000 euro non potrebbe accedere al mondo del risparmio in quanto tale tassazione renderebbe l’investimento in perdita.
Questa quindi è una patrimoniale sui poveri, colpisce anche chi ha un conto titoli dimenticato, colpisce chi non si può difendere perché magari ha un titolo che non può vendere prima della pubblicazione di questo decreto. E viene da chi ha criticato ferocemente il prelievo sui conti correnti del Governo Amato. Con la differenza che quello era in percentuale e, alla luce dei fatti, sino a 19.000 euro era inferiore all’attuale provvedimento. E viene senza che venga tassata la speculazione professionale o che vengano tassati i fissati bollati, veri rivelatori della differenza tra investitore, risparmiatore e speculatore. La verità è che questa manovra, come le altre, danneggia i cittadini e protegge la casta. Auto blu, privilegi, stipendi faraonici, tutto preservato. Pensionati, lavoratori, cittadini sempre bastonati.
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