Il Giornale mi attacca parecchio a sproposito, circa la proposta di un referendum sui costi della politica che ho ipotizzato qualche giorno fa (affidandolo, poi, alla valutazione di alcuni esperti).
Giordano spiega che c'è già stato un referendum così, ma si riferisce – pensate un po' – al referendum costituzionale con cui i cittadini italiani (tra cui anche il vostro affezionatissimo) respinsero la cosiddetta devolution, che proponeva anche qualcos'altro (di molto discutibile), oltre alla riduzione del numero dei parlamentari e alla fine del bicameralismo imperfetto, come certamente ricorderanno anche alla redazione del Giornale.
Cerchiamo di non fare confusione e di non insultare le persone sulla base di informazioni imprecise e discutibili: il quesito a cui mi riferivo nei giorni scorsi (come può capire chi facesse lo sforzo di leggere quelle dieci righe senza commentare a vanvera) riguardava i vitalizi, in primis, e altre cose di una qualche importanza, come gli standard europei per i parlamentari italiani.
Da tempo, come Giordano sicuramente saprà, proponiamo "metà parlamentari a metà prezzo". Lo facemmo alla Leopolda. Eravamo "populisti", allora, secondo qualcuno. Se solo ci avessero dato retta, saremmo un passo più avanti. Peccato.
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