Serpeggia una domanda, all’interno del gruppo dirigente del Pd. Perché i nostri strateghi sono soliti sbagliare pronostico. E ormai lo sanno anche loro. Chissà.
Nel frattempo, i dati che arrivano sono parecchio confusi (soprattutto perché confondono): Francesco, riprendendoli, parla di un Nessuno che vincerebbe le primarie.
Ora è difficile capire esattamente cosa si intenda per un candidato della società civile ancora sconosciuto. Posso immaginare che il senso sia questo: una personalità riconosciuta non ancora compromessa con il sistema partitico attuale, o almeno fuori dagli schemi dei partiti. Per semplificare una sorta di Prodi del ’96, un uomo pubblico di spessore ed esperienza nota a tutti, capace di ricongiungere le istanze della società e dei movimenti con i partiti tradizionali.
Io non so se esista questa figura, e se sia in grado di candidarsi e vincere le primarie. Per ora lo chiameremo Nessuno come Ulisse nella grotta di Polifemo. E come Ulisse deve accecare il mostro e con astuzia salvare i compagni. E con la stessa curiosità intellettuale spingersi alla ricerca delle cose del mondo. Perché è di questo che il Paese ha bisogno. Di chi sappia guidare la nave nella tempesta. E allo stesso tempo, di chi abbia il coraggio di scoprire cosa c’è oltre i confini.
Non sa, forse, che analoga discussione si fece tempo fa. Era il 2009. Corsi e ricorsi.
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