Luca da Parigi mi scrive, segnalandomi due temi che possono certamente contribuire al dibattito all’interno del Pd.
La segretaria senza legislature o quasi
La carriera politica di colei che, ancora oggi, ricopre la carica di segretario del Partito socialista francese offre non pochi spunti di riflessione in merito ad alcuni aspetti delle vicende politiche nostrane. Martine Aubry, 62 anni, ha cominciato la sua poderosa carriera ben 38 anni fa. Qui una sua descrizione.
Interessante notare il fatto che nella sua lunga carriera Martine abbia ricoperto la carica di parlamentare per soli tre anni (altro che tre legislature).
Ancora più interessanti le sue ultime vicende. Nel 2011, da segretario si candida, dimettendosi temporaneamente, alle primarie aperte a tutti gli elettori per la scelta del candidato alle presidenziali francesi. Come tutti sanno, le perde contro Hollande, poi risultato futuro presidente.
Nelle ultime elezioni legislative del 2012, quelle che per intenderci hanno donato al solo Ps la maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale, equivalente alla nostra Camera, decide di non candidarsi al Parlamento, nonostante il vento della gauche avrebbe eletto anche il suo cavallo, e decide di restare segretario e sindaco della cittadina di Lille. Le ultimissime cronache la danno non più ricandidata, per scelta, al congresso del Ps che si svolgerà questo autunno anche se presenterà una delle mozioni.
Come dovremmo definirla, un’autorottamata o semplicemente una donna con un alto senso del valore della politica e delle istituzioni? Che dici, la facciamo questa domanda anche ai nostri?
Ma forse la cosa più interessante da sottolineare, della sua carriera, è che come segretaria, lei, pure uscita personalmente sconfitta, é stata una delle artefici della vittoria di Hollande.
«L’alleanza al centro evacuée»
Il PS infatti uscì quasi a pezzi e diviso nel congresso dell’autunno del 2008. Guarda caso i motivi del contendere furono allora le discussioni sulle alleanze spostate verso il centro di Bayrou. Il risultato lo si vide nelle successive elezioni europee del 2009, dove il Ps prese il 16,4 %, una frazione zero virgola in più dei Verdi.
Aubry, nonostante fosse solo da sei mesi segretaria, si prese tutta la responsabilità della sconfitta e dichiarò la necessità di re-indirizzare il partito a sinistra. Interessante il titolo del paragrafetto in questo articolo dell’epoca: «l’alleanza al centro evacuée». Cosa che negli anni successivi fece, proponendo le primarie aperte a tutti gli elettori, dei contenuti che tutti sappiamo, fino a riportare il partito alla vittoria.
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