Questa sera torneremo in piazza, con tutto il centrosinistra, a Palazzo Lombardia, la turris eburnea nella quale si è ritirato Formigoni, ormai da mesi, lottando contro se stesso, e il tempo che fugge.

Nel frattempo, pullulano le (auto)candidature, e se ne contano già una dozzina, più o meno autorevoli, più o meno credibili.

Ora, vorrei dire che il momento è alto, e che dobbiamo fare le cose bene. Capire quali sono i tempi, evitare inutili personalismi, dare l’idea che c’è una classe dirigente consapevole del momento e della realtà che abbiamo di fronte.

Come dicevamo a marzo, la partita è insieme regionale e nazionale, qui in Lombardia. E si deve ripartire da quel manifesto, che trovate qui sotto e che potete leggere per intero. Per dare una prospettiva alla Regione, certamente, ma anche per dare un segnale a tutti gli elettori del nostro Paese. Che il cambiamento è qualcosa di profondo. E di plurale. Al di là degli slogan e delle semplificazioni, perché si parla del destino del nostro Paese.

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