Così Ezio Mauro, oggi, su Repubblica.
Ero stato tra i primi a dirlo, giorni fa.
Il governo metta la fiducia sul progetto anti-corruzione che ritiene migliore. E il Parlamento voti a favore o contro.
Come scrive Mauro, il governo non può limitarsi a registrare i vero e le pretese di chi non vuole una legge seria ed efficace.
E non si parli di sospensione della dialettica democratica. Non questa volta. Non dopo avere sospeso tutto quando si trattava di pensionati e di lavoratori. Questa è l’unica sospensione che ci vuole, proprio perché sono i politici – soprattutto certi politici – a doversi sospendere, perché loro sono oggetto di questo provvedimento. E delle mille inchieste. E dei motivi per cui siamo ridotti così.
Dicevamo che la politica doveva andare a Canossa. Eccola qui, servita da un ministro che si chiama Severino. E il diminutivo-vezzeggiativo non deve mandarci fuori strada.
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