Delle #primarieparlamentari sapete già tutto. Forse è il caso di approfondire quanto sta avvenendo nel Pd per la scelta dei candidati nelle due principali regioni dove si tornerà presto al voto (il Lazio e la Lombardia), dove sono in vigore le preferenze.

Alcuni circoli della federazione romana del Pd, negli scorsi giorni, hanno chiesto chiarezza:

il rinnovamento dell’attuale classe politica attraverso la non-ricandidatura dei consiglieri regionali uscenti per non aver adempiuto in modo coerente a quanto previsto nel codice etico; l’avvio di un percorso partecipativo che permetta non solo di selezionare una rinnovata classe dirigente, ma che apra il confronto e la partecipazione a una progettualità dal basso e condivisa; la scelta dei prossimi candidati a presidente e consigliere regionale, e in generale di tutte le cariche elettive, deve essere conseguenza di un processo partecipativo condiviso dalle base (primarie/consultazione degli iscritti e dei circoli) e non di logiche spartitorie decise a tavolino dai dirigenti.

Quale sarà la risposta del partito? Come avverranno le consultazioni? Credo sia giusto rispondere: perché la composizione delle liste, oggi più che mai, è elemento fondamentale. Per vincere ma soprattutto per governare nel migliore dei modi.

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