Domani si vota in Lombardia per le primarie civiche, di cui abbiamo spesso parlato e discusso in questa sede.

I tre candidati sono tutti e tre candidati di notevole spessore e di grande qualità.

Penso, per prima cosa, che tutti e tre debbano far parte della nuova compagine che guiderà la Regione. Sarebbe un segnale importante. E sarebbe bello sentirlo dire da tutti e tre, oggi, prima che le operazioni di voto abbiano inizio. Perché sotto la neve nasca davvero qualcosa di nuovo nella nostra regione.

Per quanto riguarda la mia preferenza, ho visto crescere il consenso, in queste settimane, per Andrea Di Stefano, persona che stimo e apprezzo da molto tempo e che per me quindi non rappresenta una novità, ma una bella conferma. Confido, perciò, in un suo buon risultato.

Ho apprezzato parecchio anche la passione civile di Alessandra Kustermann, e la sua preparazione in campo sanitario. E non solo.

Credo però che la figura più competitiva per sconfiggere la destra – soprattutto se questa si presenterà unita – sia quella di Umberto Ambrosoli. E non solo e non tanto perché Ambrosoli sia stato indicato come loro candidato da tutti e tre i principali partiti che comporranno la coalizione o perché goda di un consenso molto largo tra le forze civili della città di Milano, ma perché credo che Ambrosoli possa vincere le elezioni e dare alla Lombardia un governo molto distante da quello che ci ha preceduti. Fin dallo stile, dalle modalità di selezione delle persone che lo accompagneranno, dalle scelte politiche di fondo che la maggioranza della Prossima Lombardia vorrà interpretare.

In ogni caso, vinca il migliore, o la migliore. Il mio contributo ci sarà, come sempre, e sarà a favore del vincitore. E dei ‘vinti’, che ‘vinti’ non lo saranno, perché le primarie non si perdono mai.

P.S.: Giulio scrive più o meno le stesse cose, qui.

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