Formigoni, dopo avere preteso per i suoi colleghi del Consiglio regionale e per il suo presidente del Consiglio la massima sobrietà, nonostante le gravissime accuse rivolte a esponenti della sua maggioranza e lo 'sputtanamento' (termine tecnico) di un'intera classe politica, ritira il patrocinio ad un festival di telefilm perché sul programma compare la scritta «porno».
L'espressione (per esteso: «Porno Salotto») non sarebbe «conforme alle direttive regionali in merito di comunicazione esterna» della Regione Lombardia.
In poche righe sono condensate le ipocrisie di un ventennio, quello FormigonianBerlusconiano.
Perché il «Porno Salotto» se riguarda i politici va benissimo, ma se sta sulle pagine di un programma cinematografico, come minimo è uno scandalo.
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