Migliavacca replica.
È d’accordo sul fatto che sia prescritta e garantita l’accessibilità dell’albo degli elettori e dell’elenco degli iscritti per tutti i candidati.
Uno dei miei punti è passato.
Sulla conoscibilità dei candidati il Pd si impegnerà appositamente, con una campagna di comunicazione dedicata, dice Migliavacca.
E due.
Se ci sono due preferenze dello stesso genere, vale solo la prima.
Con Civati sarei d’accordo, aggiunge Migliavacca, di mettere in capo alle Unioni regionali la possibilità di derogare la soglia del 5% delle firme se c’è la maggioranza dei due terzi dei componenti.
Non è esattamente quello che avevo chiesto, ma è comunque meglio del 5% insindacabile che si leggeva nella bozza.
Migliavacca dice che sui segretari provinciali e regionali che si candidano si deve trovare un equilibrio. Come farlo, però, Migliavacca non lo dice.
Ultime osservazioni: è chiaro, dice Migliavacca, che le direzioni provinciali non sono solo passacarte, ma possono approvare candidature direttamente (ecco, questo era quello che chiedevo, pensando agli ‘esterni’).
Migliavacca non ha risposto sulla questione dell’albo, sollecitata da me e pochi altri, per altro.
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