Avevamo chiesto (plurale comunitatis, non certo maiestatico, anche perché siamo sempre stati una minoranza) le primarie per il premier.
Avevamo chiesto soprattutto le primarie per i parlamentari.
Avevamo insomma chiesto che il Pd cedesse una parte consistente della propria sovranità, a favore dei cittadini e degli elettori. Perché in politica è così che funziona: che la sovranità che si cede, e sovranità (e credibilità e fiducia) recuperata, alla fine del processo.
In più, avevamo suggerito (diciamo così) di dare all’alleanza un profilo chiaro, senza allargamenti che non ci sarebbero stati, né sarebbero stati auspicabili.
Tutte cose che sono successe, nell’ultima parte del 2012.
Ora, il nostro impegno deve essere quello di fare una campagna in positivo, chiarendo il senso della nostra proposta, precisando alcuni dettagli e cercando di coinvolgere tutte le sensibilità che si riconoscono nel centrosinistra, a cominciare da chi ha ‘perso’ le primarie nazionali, perché – come mi capita spesso di ricordare – il risultato delle primarie va considerato nel suo complesso, non solo per quanto riguarda chi vince, ma anche chi arriva secondo (e anche terzo, e quarto…).
Soltanto così il «grande Pd» e il centrosinistra potranno apparire come una forza di governo rappresentativa e matura.
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