Ore 20.20. Ora che abbiamo votato, possiamo leggere le liste che abbiamo votato.
Ore 20.00. Si è votato. Affezionatissimo astenuto, perché parte in causa e perché non si può votare una lista in un minuto.
Ore 19.50. Sono sesto alla Camera a Milano. Lucrezia Ricchiuti è ottava al Senato.
Ore 19.35. Ora i capilista. Valorizzati molti esterni. E le donne. Su 38 persone, 15 donne. Valorizzati dirigenti e alcuni parlamentari che hanno fatto bene il loro lavoro. E i vincitori delle primarie. Molti capilista sono vincitori delle primarie. Persone in molti casi nuove. Piemonte: Ignazio Marino al Senato, Damiano e Taricco. Lombardia: Bersani a Milano, Lombardia 1, Dell’Aringa e Cinzia Fontana (Lombardia 2 e 3), Mucchetti al Senato. Bressa in Trentino. Friuli: Gianna Malisani, Francesco Russo. Liguria: Orlando e Albano. Emilia-Romagna: Franceschini e Idem. Veneto: Puppato al Senato, Zoggia e Baretta alla Camera. Toscana: Carrozza alla Camera e Fedeli al Senato. Marche: Letta alla Camera e Fabbri al Senato. Umbria: Sereni alla Camera, Gotor al Senato. Abruzzo: Legnini alla Camera, al Senato non ci sarà Marini, che ha lasciato il posto (di capolista, eh) a Stefania Pezzopane. Lazio: Bersani e Donatella Ferranti alla Camera, al Senato Piero Grasso. Basilicata: Speranza e Fattorini. Campania: Epifani e Letta alla Camera, Capacchione al Senato. Calabria: Bindi e Minniti. Puglia: Finocchiaro e Cassano, Senato e Camera. Sardegna: Cani e Lai. Sicilia: Bersani e Nardelli, Mineo al Senato.
Ore 19.30. Letta spiega, la lista non è ancora stata distribuita. Dice che non c’è scontro tra Roma e periferia.
Ore 19.20. Prende la parola Enrico Letta, che ha diretto il comitato elettorale per la formazione delle liste. Il comitato elettorale ha votato all’unanimità le liste.
Ore 19.18. Messaggio non settario e non conservatore. Sulle liste ci siamo presi alcuni rischi. Abbiamo ammazzato il Porcellum, dice Bersani, con le primarie. Non abbiamo conventi o case private. È tutto all’aria aperta. Siamo già in campagna elettorale.
Ore 19.12. Cambiamento deve essere all’altezza del governo. Tanta coerenza, tanta fatica premiano il Pd, soggetto collettivo, aperto alla partecipazione e conferma le cose che dice con le cose che fa, dice Bersani.
Ore 19.00. Pdl e Lega, matrimonio per amore o matrimonio per forza? Il secondo, dice Bersani citando De André. Su Monti, niente di cui pentirci finora. Anzi. Assoluta lealtà da parte nostra, anche su scelte su cui avremmo fatto di più. Governo di tregua e di transizione. Nessun esponente del governo nelle liste, per rispetto di quella impostazione. Super partes, il governo, non può essere diviso tra le parti.
Ore 18.55. Relazione politica del segretario. Rassicurare e offrire messaggi positivi, rispetto all’Italia e all’Europa, perché metta risorse per l’occupazione e il lavoro.
Ore 18.50. Inizia ora Bersani. 40% di presenze femminili nelle liste. Rivoluzione femminile, dice Bersani. Delle liste parlerà Letta, dopo la relazione.
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