Fioccano le indiscrezioni sulle corse clandestine, si discute del risultato di Monti e di Rimonti, ma in verità gli unici che sembrano recuperare voti, in queste ore, sono il M5S e Giannino (la spina nel fianco del Pdl).
Per tutto il resto, se volete un commento e non un sondaggio, la vera alternativa è sempre quella: la scelta tra Bersani e Berlusconi. Che iniziano nello stesso modo, sono nati lo stesso giorno, ma condurrebbero l’Italia in due direzioni molto diverse.
Se non vince Bersani, l’unico che può vincere è Berlusconi. Poi fate tutte le campagne elettorali che volete, ma qualche domanda forse è il caso di porsela: chi mandiamo dalla Merkel? A chi affidiamo le pensioni? A chi consegniamo il progetto di cambiamento?
Non è poi così difficile, su.
P.S.: poi dopo uno se la può prendere con il Porcellum, e ha ragione, infatti ci candidiamo a cambiarlo fin dalle prime settimane della prossima legislatura. Ma è ancora in vigore, e pone alcuni limiti ineludibili: chi non arriva all’8% al Senato, per dirne uno, vedrà i propri voti divisi tra i due principali attori di questa sfida elettorale.
P.S./2: il presente non è un appello al voto ‘utile’, è una considerazione banale e di buon senso. Se posso, è una osservazione che punta alla governabilità e all’opportunità che la governabilità, appunto, non tocchi sempre al Solito. Che ne ha già usufruito, per altro. E sappiamo anche come.
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