Walter Tocci ne parla qui e qui: propone di sostituire il rimborso elettorale automatico con il ricorso al 5 per 1000 sulla base dell’indicazione espressa volontariamente da parte degli elettori di ciascuna formazione al momento della dichiarazione dei redditi. Può anche essere il 3 x 1000, per capirci. Ma il senso della riforma è molto chiaro.
Contro le facili demagogie e le perdenti vaghezze c’è solo la terza via di proposte precise. Su questo ribadisco l’idea che ho lanciato nella riunione della direzione: mantenere il finanziamento, ma passando per una libera scelta del cittadino attraverso uno strumento del tipo 5xmille appositamente riservato allo scopo. Ho fatto una stima e per conservare il finanziamento attuale il Pd dovrebbe chiedere ai suoi elettori delle primarie un contributo pari al costo del biglietto di un autobus ogni mese. Sarebbe come andare ogni tanto ad una manifestazione. Ma soprattutto in questo modo si preparerebbe la strada a una riforma del partito. Tutti i giorni, non solo le domeniche dei gazebo, dovremmo cercare il sostegno del popolo delle primarie. Sarebbe il primo passo per costruire il grande partito popolare che il Pd non è ancora.
Mi sembra un’ottima base di partenza per discuterne, anche se – come spiegavo a Tocci giorni fa – andrebbe associata immediatamente ad altre due proposte.
La prima, che Tocci richiama, è quella di diminuire lo ‘stipendio’ dei parlamentari, come ho cercato di spiegare qui: si può fare subito e dipende dal partito prima ancora che dagli stessi parlamentari, perché i parlamentari del Pd già rinunciano a una parte consistente della propria retribuzione in favore del loro partito. Non cambierebbe nulla a loro se a sua volta anche il partito rinunciasse a quella quota.
La seconda, per quanto riguarda i rimborsi elettorali, è quella di rinunciare subito a tutto ciò che non è stato speso in campagna elettorale, attenendosi al concetto di rimborso fin da ora e promuovendo fin da ora una campagna di finanziamento alternativa, trasparente e rendicontata, in previsione del Congresso del Pd e delle prossime sfide.
P.S.: a proposito del referendum spesso evocato, è il caso di ricordare un aspetto di una qualche importanza, che non cambia però il senso delle proposte che trovate qui sopra.
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