Riusciamo a non devastare il Pd?
A non dare l’impressione di navigare su un battello ebbro?
A non lanciare proprie candidature a questo o a quello?
A non chiedere la testa di nessuno, ma a chiedere che la testa ce la mettano tutti?
A trovare il modo per discutere con gli elettori se andare o piuttosto non andare (così la penso) con Berlusconi?
A individuare il miglior candidato possibile per il Colle, non perché pensiamo che possa piacere a questo o a quello, ma perché corrisponde al profilo altissimo dell’istituzione che deve andare a interpretare?
A rispettare le posizioni altrui senza farne caricature e senza banalizzarle?
Il 25 aprile è una bella festa, la festa più bella. Mi piacerebbe festeggiarla con il Pd e non con il Pd1 e il Pd2. E magari anche il Pd3. Perché inizio a pensare che tutte le anime che trovo sui giornali, in quei grafici ormai quotidiani, siano senz’anima. E secondo me lo pensano anche gli elettori, letteralmente allibiti di fronte allo spettacolo che stiamo offrendo.
Perché, certo, bisogna rispettare gli elettori degli altri, come invitano a fare tutti, ma si dovrebbe cominciare dal rispetto che si deve portare ai propri. A quelli che ancora ci votano e a quelli che questa volta non ci hanno votato. E non certo per andare con Berlusconi, né per dargli un’altra possibilità. E spero sia chiaro a tutti.
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