Letizia Moratti, con una battuta scandalosa, dimostra che anche il garantismo di questa destra cialtrona è falso. Come quasi tutto il resto. Altro che "bisogna attendere il terzo grado di giudizio", altro che "in dubio pro reo", altro che "innocenza fino a prova contraria", altro che "processo breve".
Dopo avere ospitato Lassini, Clemente e B come capolista (che da solo fa "capitale immorale"), avere assistito senza fare un plissé agli attacchi più inverecondi contro la magistratura, il sindaco uscente di Milano si permette di strumentalizzare una vicenda giudiziaria che ha riguardato il suo avversario, stravolgendone il senso e il giudizio.
Prendendosela con Giuliano Pisapia, l'unico vero garantista, tra l'altro, presente in studio e sulla scena politica di questa Milano. Che deve cambiare. Perché non se ne può più.
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