Se avete tempo e ne avete modo, per commentare i risultati elettorali e per interpretare in profondità la fase politica nella quale ci troviamo, vi consiglio la lettura di Aldo Schiavone, appena pubblicato da Rizzoli. Ci parla di democrazia e rappresentanza e della fragile sintesi a cui l’espressione “democrazia rappresentativa” rinvia.
Il titolo è già un programma: Non ti delego. Perché abbiamo smesso di credere nella politica.
È il tema dei temi, non da ora, e sarà compito del Congresso del Pd affrontarlo, come stiamo cercando di fare in questa sede da molto, molto tempo. Per capire se ci possono essere formule miste, tra democrazia rappresentativa, appunto, e il diretto protagonismo dei cittadini. Di cui non dobbiamo avere paura, ma che dobbiamo saper promuovere in modo responsabile (ovvero non demagogico), senza cercare facili scorciatoie, senza erigere muri insormontabili (anche perché i muri, purtroppo, ci sono già, parecchio spessi, anche).
Chi troverà la soluzione, forse, potrà finalmente dare un profilo di governo al cambiamento, si cui tutti parlano e che, purtroppo, si vede pochissimo.
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