Ma i giovani vanno benissimo, in tutte le liste, soprattutto in quelle del Pd. Giovani-giovani e giovani-nel-senso-che-sono-alla-prima-esperienza. Succede a Milano, succede a Torino. Succede anche a Cagliari, succede meno a Catanzaro (dove però la mission era davvero impossible).

Succede che il Movimento 5 Stelle prenda tantissimi voti dove fa meno notizia (ad esempio, in Brianza). E succede che il comitato di Pisapia fosse pienissimo di ragazze e di ragazzi.

Come ripeto da sempre, è soprattutto una questione culturale. Anzi, di cultura politica.

Se fossi Miliband direi che qui ci vuole una «new generation for change». Perché, alla fine, è anche una questione di rappresentanza. Di linguaggio. Di codici. Di scelta degli argomenti. Di sguardo verso il futuro. E verso l'alto.

Perché non ci vuole un programma, cioè, ci vuole anche un programma. Ma ora serve un progetto. Che parli a tutti. Che parli di tutti. Che dia a questa spinta un profilo di governo. E sia emozionante e credibile, insieme.

Da ieri pomeriggio non è più solo un auspicio.

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