Leggo sui quotidiani di questo strano agosto in cui le spiagge sono pacificate con i monti e la birra è stabile e calda ma tutti dicono che è ottima e il leone dorme con l’agnello (che però non riesce a chiudere occhio), che per alcuni esponenti del Pdl o arriva la grazia o cade il governo.

Anzi, per il ministro delle riforme, uno dei ministri chiave, non basta il Colle, ci vuole che anche il Pd faccia la sua parte (ovvero, non voti la decadenza di Berlusconi).

Per me la sola posizione del problema ci dice che questa alleanza non s’ha e non s’aveva da fare. Ma com’è possibile soltanto pensare che la grazia (anche nella versione ancora più incredibile della non-decadenza) debba intervenire necessariamente per proseguire l’attività del governo? Dove sono finite le magnifiche sorti e progressive delle larghe intese?

Perché questo governo è stato definito «governo di necessità». Forse sarebbe stato più giusto (e pietoso) aggiungere: per qualcuno.

P.S.: per altro, come notai il giorno della famosa sentenza, le grazie rischiano di dover essere più d’una. Tante grazie, appunto.

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