Capisco le obiezioni sul Pd. Ma dico solo: proviamoci. Facciamo un accordo, serio, a partire dalle nostre battaglie. E fissiamo un calendario con scadenze precise. La prima, o la seconda volta che non le rispettano, togliamo la fiducia. Il futuro è adesso, non la prossima volta, o un domani. Noi siamo ora qui, in questo Parlamento e con questi numeri. Ci potrebbe essere offerta un’opportunità unica.
Così Luis Orellana, senatore del M5s, in un’intervista a Ilario Lombardo del Secolo XIX. Il senatore aggiunge:
Noi dovevamo essere semplici portavoce. O non è più così? Mi ha fatto una grande amarezza sentire Morra dire che è nel nostro Dna il fatto di non allearci. No, io questa non gliela passo. Non c’è onestà intellettuale. Noi abbiamo una coscienza, innanzitutto, una testa. Che Dna? Quella è stata una scelta, di qualche mese fa, prima di entrare in Parlamento, prima di conoscerne i meccanismi. E ci sbagliavamo?Non lo ha pensato nessuno? Io ci ho pensato, quest’estate: mi sono candidato per cambiare l’Italia, e non ci stiamo riuscendo. Questa è onestà.
Non so che cosa ne pensiate, ma a me sembrano le parole di una persona seria e riflessiva, e non di un traditore, come Orellana è stato definito. Riflessioni che dovrebbero essere discusse, perché anch’io penso che questo Parlamento abbia perso un’occasione storica. E che si possa e si debba fare qualcosa, prima di tornare a casa.
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