Anche Corradino Mineo è alle prese con un suo Salamella Tour:
In 24 ore ho partecipato a 3 feste democratiche, perciò il punto che avevo promesso per le ore 20 è diventato saltuario. A Pordenone, Bassano del Grappa e Padova con Casson. Dovunque molto interesse e una forte richiesta di cambiamento. Ecco le domande del pubblico, ieri sera a Padova: “Perché ogni volta che B. chiede tempo per salvarsi da una sconfitta, glielo diamo?”; “Come affrontare il congresso senza che ci si dia conto del tradimento dei 101?”; “Perché abbiamo sempre evitati di fare i conti con il conflitto di interesse?”; “Perché non facciamo subito la legge elettorale, il porcellum è un insulto ai cittadini”. Poi certo, a notte tarda, a tavola con i dirigenti, torna il problema del posizionamento, di chi scegliere per il congresso, “il movimentista”, “quello del “proviamo a vincere”, quello del “no a un uomo solo al comando”. Ma nessuno ha dubbi: il partito vivrà solo se avrà il coraggio di parlare di politica, superare le larghe intese, dire all’Italia cosa vuole la sinistra e misurarsi con il giudizio degli elettori. Quanto alla scelta congressuale, spiego sempre che la cosa giusta è vedere le carte.
A me pare di avere risposto a Corradino e ai nostri elettori qui sotto.
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