Mi scrive Andrea:

Ciao Pippo,

non ti colpisce che a due giorni di distanza la notizia abbia generato soltanto questo commento di Gramellini?

Per quanto mi riguarda, non sono molto interessato agli aspetti penali della vicenda, e spero che tutte le accuse risultino infondate; ciò non toglie che continui ad essere molto disturbato dal fatto che una delle più grosse società di ingegneria d’Italia venga diretta da una laureata in filosofia, incompetente nel settore specifico, i cui meriti sono evidentemente maturati soltanto in campo politico.

Non sarebbe ora di iniziare a parlarne anche dentro il partito?

Gli rispondo che certo, e quando sostengo che ci vuole un partito che dice “non abbiamo una banca” proprio a questo mi riferisco. A una politica che non si confonde con il potere, che ritrova una misura tra ruoli e competenze, cariche e retribuzioni, tempi e modi. Questo è il vero rinnovamento.

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