Sergio Boccadutri risponde al mio appello a Sel, prendendo solo una parte del mio ragionamento e della mia proposta. Dice giustamente che nessuno deve tirare Sel per la giacchetta, ma il discorso è un po’ più ampio, almeno per me.
La mia proposta a Sel è semplice: facciamo un Pd grande, finalmente riposizionato dove dovrebbe stare, che preveda la partecipazione di Sel. Direttamente.
Per fare questo, le larghe intese devono avere tempi più stretti. Dopo la riforma elettorale, che con Sel e le altre minoranze dovremmo comunque discutere, e la legge di stabilità, che parte in un clima di incertezza al limite dello spaesamento per via della nota vicenda dell’Imu, si potrebbe tornare al voto. Nel Pd non sono in molti a dirlo tra i dirigenti, ma tra gli elettori ho la forte convinzione siano tantissimi.
Capisco che ora possa apparire paradossale, ma in verità è paradossale la situazione in cui il Pd si è messo, collocandosi al fianco di un alleato di scarsissima affidabilità e ormai dichiaratamente in campagna elettorale. Per via della condanna, in una sorta di “decada Sansone con tutti i filistei”.
Capisco che possa sembrare avventato, e fuori dai luoghi comuni della politica, che consiglia di optare per più tattiche alleanze, poi eventualmente smontabili se le occasioni lo richiedono (com’è puntualmente capitato).
Capisco che sembri forzato parlare di una relazione verso quell’area che si riconosce in Rodotà, dopo che il Pd non l’ha votato, né preso in considerazione.
Ma è proprio per questo che dobbiamo rischiare fin d’ora, superando incertezze e politicismi, tornando agli otto punti del governo di cambiamento di Bersani, che avremmo fatto meglio a presentare in campagna elettorale (passata per troppo tempo all’inseguimento di Monti, mentre i voti scappavano a valle) e non dopo, come abbiamo fatto, come il frutto di una tardiva resipiscenza.
Proprio per questo dovremmo partire ora in un dibattito che letteralmente ci superi, perché altrimenti, nel 2015, alla fine di questo percorso accidentato, seguendo ciò che dicono gli altri leader e gli altri candidati alla guida del Pd, faremo fatica a ritrovarci. E a ricostruire una sinistra di governo che in questo Paese ci porterebbe a un risultato pieno e finalmente convincente. Fatta di cultura e passione: quelle vorrei condividerle con voi, da subito. La giacchetta ve la lascio volentieri.
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