Bobo Craxi scrive cose imbarazzanti sul sito del Partito Socialista: dice che i «giannizzeri di Di Pietro e Civati» (notoriamente amici per la pelle) avrebbero organizzato «un'indegna gazzarra» contro l'inaugurazione di una piazza che l'amministrazione della Lega (!) di Lissone ha voluto dedicare a suo padre Bettino. Aggiunge che i «giannizzeri» del «cosiddetto rinnovatore» (grazie) avranno «la risposta che si meritano».
Ora, non ero presente (ero al Lingotto: absit iniuria verbis), non ho organizzato proprio alcuna manifestazione, non ho giannizzeri (al massimo 25 e-lettori), e credo sia molto sbagliato (e stupido) lanciare monetine contro i figli di Craxi.
Quello di cui ero stato informato (informato, spero sia chiaro) è che, in occasione dell'inaugurazione di piazza Craxi (scambiata con via Miglio, per dire fino a che punto siamo arrivati), il Pd locale pensava di intitolare – simbolicamente e pacificamente – la piazza a Sandro Pertini. E non ci trovavo nulla di sbagliato, perché io la piazza, a Craxi, non l'avrei proprio dedicata e mi sembrava, quello del Pd di Lissone, un modo civile e serio (ripeto: civile e serio) di manifestare la propria contrarietà politica. Questo sapevo e questo pensavo.
La manifestazione è degenerata, mi ha scritto Roberto Vertemati (segretario del Partito Socialista locale), e mi sono detto immediatamente dispiaciuto (anche se poi ho scoperto che è degenerata da tutte e due le parti, ma questo non cambia la sostanza delle cose).
Nonostante il commento male informato e anche un po' stronzo, ho chiesto poi di avvisare Craxi. Il risultato è che, rientrato a casa, mi trovo centinaia di pagine web che mi accusano ingiustamente.
Un comportamento davvero irreprensibile, per chi difende a spada tratta le garanzie di tutti e invoca lealtà da parte degli esponenti delle altre forze politiche.
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