Letta presenta il libro di Bersani e spiega: Pier Luigi si è immolato per le larghe intese.
Pensavo di avere letto male, ma ha detto proprio così.
Parlando di quei giorni, ha detto che la lealtà è fondamentale. Forse si riferiva ai 101 che quando lui era vice di Bersani fecero fuori Bersani, Vendola e Prodi. Fondamentalmente leali.
Poi Letta dice: ci rendiamo conto del caos da cui proveniamo? Quei quattro giorni dal 17 al 20 aprile in cui il paese ha sbandato e vacillato?
Pensavo di aver letto male, ma ha detto proprio così.
Come se il caos lo avessero portato le cavallette, un maremoto e non il Pd stesso. Anzi, una sua parte, che le larghe intese le ha volute, fucilando Bersani – che non si sarebbe affatto immolato – e facendo il casino apposta per arrivarci.
Bersani risponde: ci vuole un governo di combattimento per aggredire, anche rischiando, il rapporto deteriorato tra politici e cittadini.
Ecco. Così. Senza immolarsi. Con un governo politico, senza stronzi alla 101, che rischi e combatta. Precisamente. Proprio una cosa diversa dal governo attuale, dalla sua genesi e dalle sue motivazioni.
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