Di Napoli si è già detto più volte. Le voci che arrivano si confermano molto preoccupate. E, oggi, per Prossima Italia, interviene anche Paolo Cosseddu, con la consueta precisione.
Resta da capire, però, se il problema, come molti continuano a rappresentarlo (quasi tutti i dirigenti del Pd), consista davvero nell'inquinabilità delle primarie o se non sia qualcosa di ben più grave, come (a pochi altri) sembra di poter dire.
Perché il problema è che i «brogli» (per usare un'espressione della federazione del Pd di Napoli) sono contestati al vicecapodelegazione del Pd al Parlamento Europeo, non a uno sconosciuto che passava dai seggi per sbaglio. Che si fa, ora? Resta vicecapodelegazione? Va bene così?
In secondo luogo, va precisato che ciò che ha fatto saltare le primarie sarebbe un'organizzazione messa a punto da uno dei candidati per vincerle (questa è l'accusa della federazione del Pd di Napoli), non promossa da altre forze politiche per condizionarne l'esito.
Da ultimo, capisco l'entusiasmo per l'albo delle primarie (la panacea di tutti i mali), ma la mia domanda è: un dirigente di primo livello (nazionale e internazionale) del Pd, non potrebbe inquinare anche l'albo? Non è capitato in passato anche con le tessere, che fossero inquinate (e non solo a Napoli, anche vicino a casa mia)?
Come si può vedere, il problema non sono le primarie. Con la stessa leggerezza di alcuni dirigenti nazionali (gli entusiasti dell'albo, per capirci) potremmo dire che il problema è il Pd. Ma non lo diremo. No. Ci aspettiamo, però, che il Pd, senza indugiare, il vero problema se lo ponga. Prima che sia troppo tardi. Ah, scusate, già lo è.
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